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lunedì 23 giugno 2014

LA COMUNICAZIONE NON VERBALE

La Comunicazione Non Verbale è “tutto ciò che non è parola” e non è linguaggio verbale ma è comunque un interscambio dinamico, una trasmissione di contenuti, una costruzione e condivisione di significati (Bonaiuto, Maricchiolo, 2003). Molti autori , tra cui Argyle (1975), chiamano questo tipo di comunicazione “linguaggio del corpo” (bodily communication) proprio perché i movimenti del corpo, del viso, la spazialità di esso e tutti i più piccoli cenni di moto sono dei grandissimi veicoli di messaggi comunicativi.

La componente verbale e non verbale della comunicazione umana sono nella maggior parte dei casi compresenti nell’episodio comunicativo, supportando il messaggio oppure contraddicendolo, creando a volte ambiguità e confusione nella decodifica. Il comportamento non verbale è, secondo Patterson (1982) una risposta ai comportamenti non verbale dei propri interlocutori non come semplice reazione ma come comportamento funzionale al perseguimento di scopi sociali come la persuasione o l’influenza sociale. Diventa difficile controllare le reazioni del comportamento non verbale seguendo i propri stati affettivi mentre è più semplice quando sono dettate da regole sociali e culturali in determinati contesti. Per esempio mostrare un sorriso al proprio capo dopo avervi chiesto di lavorare oltre l’orario di lavoro quando in realtà non avreste voluto accettare.

mercoledì 18 giugno 2014

LA FORMAZIONE PSICOSOCIALE

Il concetto di formazione si può definire come un processo di crescita finalizzato all’acquisizione di conoscenza, abilità e atteggiamenti inerenti il know how dell’individuo al fine di allargare i confini professionali e aumentare le potenzialità di sviluppo in ambito lavorativo (Favretto, 1999).
La formazione psicosociale
La formazione psicosociale interviene per modificare strategie di comportamento stereotipate e automatiche che non favoriscono la tendenza all’esplorazione e all’analisi necessarie ad uno sviluppo dei processi organizzativi. La formazione è incentrata sulla trasformazione delle differenti componenti dell’organizzazione attraverso l’analisi e implementazione delle competenze e dei modelli relazionali. Ci sono varie tipologie di formazione, noi prenderemo in esame la formazione psicosociale perché pone l’attenzione sulle realtà gruppali, sulle dinamiche soggettive e motivazionali, su una riflessione dei ruoli professionali, sui legami di appartenenza al contesto lavorativo, sulla necessità di un modello da seguire che appartiene ai destinatari e su obiettivi condivisi e accettati dai soggetti. La formazione è incentrata sui processi individuali, collettivi e dei relativi modelli relazionali. Questo significa capacità di controllo e comprensione delle dinamiche dell’individuo nell’organizzazione, leggendone i conflitti e i problemi strutturali (analisi della fenomenologia strutturale). Questo è un intervento che opera a livello profondo e globale, innescando un processo che renda gli individui soggetti Attivi di Cambiamento e sviluppando elaborazioni autonome con proprie strategie di intervento. L’azione formativa si incentra sui rapporti sociali fra i vari componenti e interviene per apportare un cambiamento individuale e organizzativo, tale cambiamento può anche non avvenire se le modalità già in atto sono troppo cristallizzate e automatizzate (organizzazioni molto burocratizzate). La formazione ha un rapporto duplice e interdipendente con la cultura dell’organizzazione, per esempio in una cultura autoritaria o gerarchica la formazione può essere utilizzata per nascondere tensioni e conflitti così da rendere l’intervento una perdita di tempo oppure attuarlo solo all’ambito del lavoro. La formazione psicosociale predilige il piccolo gruppo che deve avere alcune condizioni fondamentali:
-         Appartenenza alla stessa organizzazione
-         Condizione di apertura
-         Sospensione del lavoro per il corso
-         Composizione: livello orizzontale o verticale nell’organigramma, omogeneità o eterogeneità professionale, concentrazione o differenziazione territoriale, stabilità o mobilità dei partecipanti, omogeneità o disomogeneità di anzianità
-         Durata del tempo di maturazione alternato da momenti formativi e momenti lavorativi.
La concezione della formazione come strumento gestionale è uno strumento fondamentale dell’utilizzo delle risorse umane poiché la formazione incide sull’organizzazione attraverso il cambiamento degli assetti sociali. Per gestire le risorse si può utilizzare la formazione diventando lo strumento per sostenere il capo, si fa in modo che le competenze del formatore vengano trasferite al gestore delle risorse (capi, responsabili) per sviluppare quelle dei dipendenti.

In questa società della conoscenza è essenziale che l’organizzazione apprenda a tutti i livelli per rimanere innovativa e adattarsi ai mutamenti dell’ambiente. Anche la formazione si deve rinnovare poiché cambiano continuamente i contenuti del lavoro. 

martedì 10 giugno 2014

CORSO DI FORMAZIONE "LAVORARE COME FORMATORE"

In un momento storico con un tasso così alto di disoccupazione, l’unica domanda che tende a crescere è quella della formazione, cercando di aumentare le proprie competenze per immettersi nuovamente sul mercato del lavoro. Si apre, quindi, per il libero professionista l’occasione di gestire lui stesso dei corsi, provvedendo alla progettazione, divulgazione, attuazione e valutazione di questi.
Sui processi di apprendimento nei contesti lavorativi si è posto sempre l’accento sulla necessità di metodi diversi dai tradizionali modelli scolastici. Si evidenziava il continuo gap esistente fra le richieste del mondo del lavoro e la preparazione scolastica. Da qui anche la crescente domanda di formazione da parte delle aziende per colmare le carenze e valorizzare le competenze trasversali (comunicative, relazionali, di gestione dei problemi, organizzative) così necessarie nell’attuale panorama dell’era post industriale. La psicologia, nei programmi di formazione, è la pratica che meglio può valorizzare tali competenze attraverso una visione psicosociale della formazione.

PARTECIPANTI

Il corso è rivolto a tutti coloro che intendono inserirsi nel mercato della formazione e differenziarsi qualitativamente dalle pseudo professioni, valorizzandone le caratteristiche della comunicazione.
Il corso sarà attivato con un minimo di 5 partecipanti fino a un massimo di 12.

OBIETTIVI

 Attraverso le esercitazioni pratiche e la costruzione di un corso di formazione sarà possibile apprendere il ruolo del formatore
  • sviluppare le competenze per strutturare un corso di formazione in ottica psicosociale
  • sviluppare le competenze per rendere concorrenziale e promuovere un corso di formazione
Alla fine del corso sarà prevista una valutazione dei progetti realizzati per la possibile attivazione dei lavori migliori.

DURATA

Giornate della durata di 7,5 ore ciascuna dalle 10.00 alle 18.30 per un totale di 30 ore. 
Date: 14, 15 e 28 Febbraio, 1 Marzo. 

 LUOGO

 Gli incontri si svolgeranno a Roma, Via Sannio, 37 (30 metri dalla fermata della metro A – San Giovanni).

COSTI E ISCRIZIONI

Il corso ha un costo complessivo di 250 euro. La quota di iscrizione di euro 50 dovrà essere versata inizialmente per la prenotazione del corso e il saldo da versare entro il 28 Marzo 2014.
Per il pagamento è possibile recarsi in sede, previo appuntamento, oppure tramite bonifico bancario.
I candidati che desiderano iscriversi al corso devono inviare il proprio CV e la ricevuta del versamento della quota di iscrizione all’indirizzo mail: info@pianetapsicologia.com

ATTESTATO

Il corso prevede la consegna dell’Attestato di Partecipazione a coloro che avranno frequentato almeno l’80% delle giornate d’aula.

CALENDARIO LEZIONI D’AULA


1 GIORNATA 
  • Le fasi della formazione
  • Comprendere e gestire i meccanismi alla base di un corso di formazione
  • Analisi della domanda e analisi dei bisogni
  • I principali strumenti per iniziare il lavoro: briefing, affiancamenti, interviste, focus group, questionari, etc…
  • La comunicazione
  • Curare l’aspetto grafico dei supporti cartacei o informatici
  • Parlare in pubblico.

2 GIORNATA 
  • Macroprogettazione
  • Strumenti pratici per l’analisi della concorrenza
  • Orientarsi a nuovi spazi di mercato
  • Differenziare l’offerta formativa
  • L’innovazione di valore
  • Formulare una strategia per l’abbattimento della concorrenza
  • Le caratteristiche di una buona strategia

     
 3 GIORNATA 
  • Microprogettazione
  • Sperimentarsi nell’analisi della concorrenza attraverso gli strumenti appresi
  • Ridefinire i confini del mercato:
  • I settori alternativi
  • I gruppi strategici in cui è diviso il settore
  • L’offerta di servizi complementari
  • L’appeal funzionale ed emotivo esercitato
  • Analisi dei cambiamenti nel tempo
  • Costruzione della propria strategia di mercato

4 GIORNATA 
  • Giochi d’aula
  • Presentazioni creative
     
5 GIORNATA 
  • Valutazione in itinere e finale
  • Come utilizzare gli strumenti informatici per la valutazione del corso
  • Presentazione dei lavori svolti