Sono Aprofessionali (meno burocratiche,
economiche, accessibili), orientati sui pari che vivono un bisogno o disagio e
si basano sulla responsabilità e partecipazione dei membri che sono al tempo
stesso prestatori e fruitori di cure.
I primi
gruppi di mutuo auto aiuto risalgono al 1935 negli Stati Uniti ad Akron con l’istituzione
degli AA Alcolisti anonimi grazie
all’iniziativa dei fondatori Bill
Wilson e Bob Smith,
due medici ex alcolisti che cedettero fortemente nel poter rimanere sobri
grazie al sostegno reciproco.
L’OMS li
definisce i Self-help come l’insieme
di tutte le misure adottate da non professionisti per promuovere, mantenere o
recuperare la salute di una determinata comunità.
Katz e Bender, 1976, definiscono i self help come strutture
di piccolo gruppo a base volontaria finalizzate al mutuo aiuto e al
raggiungimento di scopi particolari.
- - Sono formati da pari che si uniscono per assicurarsi reciproca assistenza nel soddisfare bisogni comuni, per superare una disabilità o un problema comune o per impegnarsi in cambiamenti personali o sociali.
- - I promotori hanno la convinzione che i loro bisogni non possono essere soddisfatti dalle normali istituzioni.
- - Enfatizzano le relazioni sociali faccia a faccia e il senso di responsabilità personale dei membri.
- - Assicurano sostegno emotivo e assistenza materiale, in alcuni casi sono orientati a qualche “causa” proponendo ideologia o valori che conferiscono identità personale.
Per gli
autori citati i gruppi possono essere:
- Autocentrati ovvero focalizzati sugli interessi dei partecipanti (focalizzati sull’autorealizzazione e crescita personale)
- Eterocentrati con scopi generali più ampi (difesa sociale, lotta all’emarginazione, creare nuovi modelli di vita)
- Gruppi misti
Per Francescato e Putton (1995) possiamo
invece classificare i gruppi self help per caratteristiche dei problemi:
-
Controllo
del comportamento (AA)
-
Portatori
di disabilità o malattie croniche
-
Gruppi
di parenti di persone con problemi gravi (l’efficacia è nel sostegno emotivo,
informativo e strumentale)
-
Gruppi
di persone che attraversano un periodo di crisi (lutto) (l’efficacia è nel
sostegno sociale)
"L’intento
comune di tutti i gruppi di auto - aiuto è quello di trasformare coloro che
domandano aiuto in persone in grado di fornirlo" (Martini, Sequi, 1988 ), aumentando
la padronanza e il controllo sui problemi.
La persona
che aiuta aumenta il proprio senso di autocontrollo e competenza personale,
riceve riconoscimento, si sente meno dipendente, ha l’opportunità di “osservarsi”
dall’esterno e di apprendere avvertendo equilibrio tra dare e avere.
Novità
Stanno
nascendo dei gruppi di self-help via internet per dipendenti da internet, da
gioco o per problematiche legate al transessualismo o all’omosessualità.